The Matt Project • La Musica in continuo movimento.
Ci sono band che si isolano per mesi in cerca di concentrazione al fine di meditare sulle proprie ispirazioni creative, misurando ogni singolo suono, ogni impercettibile sfumatura, macinando ore e ore di studio prima di arrivare al risultato sperato, e poi ci sono band che macinano chilometri su chilometri, lasciando una scia di suono sull’asfalto e diventano qualcosa di inaspettatamente diverso a ogni loro passaggio, lasciando scorrere le note e il ritmo in un moto perpetuo di emozioni che attraversano il tempo e in qualche magico frangente lo riescono addirittura a fermare.
È il caso di “Overnight” il loro terzo e ultimo album in cui tutto il percorso iniziato sette anni or sono trova il tempo per fissare ricordi e immagini unite alle sensazioni più autentiche che l’esperienza musicale ci regala.
Così la loro Musica diventa un viaggio che non si prefigge mete poiché il puro e semplice fatto di muoversi ne raffigura a pieno la sua stessa natura, dove i limiti si cancellano e le barriere si infrangono sotto i colpi letali del groove.
Sono tre giovani musicisti italiani, tanto diversi tra loro quanto complementari che hanno ereditato influenze e articolato linguaggi a volte elaborati, altre ancora estemporanei, rivisitando epoche per poi confluire in unico travolgente tempo.
Si fanno chiamare The Matt Project ossia Jury Magliolo (basso e voce), Carlo Poddighe (chitarra e voce) e Matteo Breoni (batteria e cori), abbiamo incontrato quest’ultimo, inevitabilmente al volante della sua auto, per farci raccontare quanto può essere gratificante fare Musica lontano dai riflettori accecanti del mainstream e sempre così visceralmente a contatto con quel pubblico che non vive la Musica in quanto evento ma come un vero e proprio bisogno.