Stefano Bollani e Valentina Cenni • Di nuovo la Musica al centro

Con “Via dei Matti n°0”, il nuovo programma in onda su Rai3 e condotto dal pianista e dalla moglie la vera protagonista è finalmente la Musica

La televisione di Stato, pilastro inamovibile del mainstream e più nello specifico Rai 3 da sempre la rete paladina della Cultura, a dire il vero per lo più con modalità auto referenziali se pensiamo ai meccanismi filo politici che ne indirizzano i palinsesti delle rispettive reti e non solo statali ma di fatto palesemente manifesti in questi ultimi, sorprende tutti, o quantomeno decide di salire metaforicamente in soffitta e attenzione, non per rispolverare qualche vecchio ricordo, bensì per liberarla da vecchi mobili e cianfrusaglie, aprire il lucernario per far sì che la luce possa irradiare ogni angolo, munirsi di colori vivaci e tanti buoni propositi e cominciare a dipingere le pareti di Musica, racconti, aneddoti e riflessioni sulla nostra stessa vita.

A salire virtualmente le scale e ad entrare in scena è una coppia di coniugi curiosi e in perfetta sintonia, si chiamano Stefano e Valentina, lui suona il piano divinamente, lei racconta storie di Musica e di vita con passione, trasporto ed eleganza, insieme trasformano la soffitta in una vera casa in cui tutto o quasi può accadere e nella quale, un giorno dopo l’altro, si presentano attori, musicisti, cantanti con i quali Stefano e Valentina inventano nuove e curiose connessioni dando vita a performance uniche ed irripetibili come lo sono tutte le cose estemporanee seppur in qualche maniera pensate di volta in volta ma quasi mai private di una naturale e genuina spontaneità.

Via dei Matti n°0, questo è il titolo del programma che va in onda da qualche settimana da lunedì a venerdì alle 20:20; venticinque minuti di trasmissione con una timeline suddivisa in momenti che ritornano con la stessa puntualità ma diversificati con cura nei contenuti nonché negli interventi degli ospiti ogni volta diversi per l’appunto.

È indubbio che Stefano Bollani, sicuramente uno dei talenti più ispirati della Musica contemporanea, abbia trovato insieme alla moglie Valentina Cenni e ai loro collaboratori, una nuova forma di linguaggio per comunicare concetti semplici che riguardano la Musica, in maniera concisa, diretta ma soprattutto non convenzionale, come d’altronde lo sono alcune sue interpretazioni di grandi classici. Già da tempo Bollani, sfruttando anche le sue non indifferenti doti canore, è riuscito, nelle sue performance, nell’intento di comunicare il linguaggio del Jazz in una modalità più confidenziale, dissolvendo quella coltre sottile che separava l’ascoltatore occasionale dalla comprensione financo dall’apprezzarne il reale valore.

Gli interventi misurati ma intrisi di passione e coinvolgimento di Valentina Cenni, attrice e artista di assoluto valore, fungono da completamento ai giochi virtuosi del marito ma allo stesso tempo aprono nuove vie che alimentano curiosità e riflessioni a volte profonde, a volte scanzonate ma quanto di più lontano dalla banalità.

A questa raffinata complicità si aggiungono le peculiarità degli ospiti che si avvicendano e che si mettono in gioco per poi soffermarsi e farci soffermare in momenti di autentica Arte estemporanea come è successo con Fabio Concato, Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Fabrizio Bosso, Raffaele Pe, Claudio Baglioni o Beatrice Rana solo per citarne alcuni.

Qualcuno potrebbe eccepire sul criterio con il quale vengono scelti o invitati gli ospiti, su quanto siano riuscite o meno talune esibizioni, su quali risultino in qualche modo forzate o indotte e altre perfettamente riuscite e azzeccate, tuttavia non credo sia così prioritario soffermarsi su tali questioni; credo piuttosto che sia quantomeno doveroso sottolineare il fatto che per una volta si è cercato e per giunta riuscendoci di mettere la Musica al centro dell’attenzione, di raccontarne qualche frammento saliente, di collegarlo alle nostre passioni, alla quotidianità, ai fatti della storia e così via, di riuscire finalmente a elevare il significato di condivisione così superficialmente mercificato nei grovigli dei social a qualcosa di più essenzialmente utile e in qualche modo appagante.

Tuttavia un’ombra meschina e volutamente saccente è, a mio avviso, pronta a calare sulle improvvisazioni, sulla poesia, sulle atmosfere così ingenuamente sobrie di questo riuscitissimo programma, si tratta dell’ombra della strumentalizzazione del messaggio, dell’appropriazione indebita del valore che appartiene agli artisti e soltanto ad essi andrebbe riferito, non certo all’ingegno immaginario di un qualche programma editoriale o peggio ancora pensiero politico.

Mi auguro con tutto il cuore che Stefano Bollani e Valentina Cenni rimangano gli artefici di un nuovo modo di fare televisione, colto e distensivo al tempo stesso, con la Musica al centro di un mondo che, triste verità, sembra aver quasi dimenticato l’esistenza degli strumenti musicali e della loro indissolubile e insostituibile connessione con la sensibilità di chi li suona e con loro prova a inventare e a rimandare continue emozioni, e che Rai 3 rimanga soltanto il canale sul quale tutto questo viene diffuso, come fu per Rai 2 con la mitica Doc condotta magistralmente da Gegè Telesforo trent’anni or sono.

Se riusciamo a fermarci ad ascoltare, tanto per riprendere lo slogan del nostro Blog, molto probabilmente saremo anche pronti a ricominciare.

Cristiano Contin

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